Elisabette Canalis: “amo molto Napoli”
Elisabetta Canalis si prepara alla conduzione del Trofeo Moretti di stasera prendendo il sole sulla terrazza di un hotel del lungomare. Indossa un minibito rosa, da cui spunta il costume da bagno, gli infradito ai piedi. Neanche un filo di trucco o gli inseparabili sandali-gioiello che ama tanto.
Ha voglia di mostrarsi così com’è quando i riflettori sono spenti e i flash dei fotografi solo un ricordo. Sarà forse per il compleanno che si avvicina (compirà 30 anni il 12 settembre), fatto sta che la showgirl sarda offre un’immagine diversa di sé in vista dei cambiamenti professionali che l’attendono.Come sarà questa edizione del Trofeo Moretti?
«Una serata di festa. L’idea è di portare allo stadio le famiglie e i giovani. Farlo a Napoli è la scelta più giusta. Soprattutto dopo un campionato con incidenti troppo frequenti sugli spalti ed episodi tragici. Ci vuole un evento così, per riaffermare l’immagine pulita del calcio».
Senza contare che c’è la sua squadra preferita, l’Inter, in gara…
«Sì, ma non ho mai nascosto di simpatizzare anche per gli azzurri. Se vincesse il Napoli sarei contenta lo stesso».
Una simpatia non solo per la squadra, ma anche per la città?
«Qui ho vissuto per tre mesi, quando ho girato “La seconda volta non si scorda mai” con Alessandro Siani e la conosco bene. Ci vivrei se non dovessi abitare a Milano per lavoro. Ho amici carissimi napoletani, che i giornali continuano a spacciare per miei fidanzati, e ci torno spesso. Adoro la bellezza dei luoghi e ho sofferto molto per le immagini che ho visto negli ultimi mesi, perché sapevo benissimo che Napoli era ben altro della spazzatura in strada. Una serata come il Trofeo Moretti, secondo me, può aiutare a mostrare a tutti la vera Napoli».
Parliamo della sua carriera. Come sta vivendo l’addio a Mediaset e il debutto alla Rai?
«Semplicemente, non lo sto vivendo come un addio. È un passaggio strano, perché pur avendo lasciato Mediaset, dal 18 settembre debutto su Raidue al fianco di Gene Gnocchi e andrà in onda la sit-com “Medici miei” su Mediaset, che ha anticipato la programmazione di un mese. Sarò in contemporanea sulle due reti, con due prodotti completamente differenti. Certo. lavorare per la prima volta in Rai mi incuriosisce molto».
Come farà a tenere testa al carattere provocatorio di Gnocchi in «Artù»?
«Avrà pane per i suoi denti. Non sono una che soccombe alle battute, credo di aver già sfoderato le unghie a “Controcampo”. Dopo aver letto i testi degli autori, posso affermare che sarà una conduzione molto impegnativa per tutti e due». Il suo ruolo in «Medici miei» qual è? «Sono Vicky, una dottoressa che si è laureata solo perché aveva conoscenze e che lavora in ospedale perché lo zio è direttore. È la parodia delle serie tv su medici e ospedali, si riderà dall’inizio alla fine. Ma è anche un progetto provocatorio, che si riallaccia, ahimé, a una realtà ormai nota a tutti dopo gli ultimi avvenimenti di cronaca. Come quello che è accaduto al Santa Rita di Milano»
E poi torna in un ruolo comico nel film «La fidanzata di papà» di Oldoini con Massimo Boldi.
«Dove finalmente sono la cattiva di turno, che poi è il ruolo che fa ridere di più».
Come mai le sue ultime scelte professionali sono rivolte tutte alla comicità?
«Perché mi piace ridere e fare ridere. Ho iniziato a provarci gusto con “Love bugs”, con la Gialappa’s e con “Natale a New York”. Ma a dare il colpo di grazia è stato Alessandro Siani. È tutta colpa di un napoletano se ho smesso di essere solo la bellona di turno».